Quando si prepara il baccalà è sempre buona norma avere a disposizione dei ceci cotti, non è un imperativo categorico ma semplicemente questione di abbinamento che mi è gradito. In casa mia questo vale anche per quando il baccalà non è presente ma il clima lo consente e nelle fredde giornate invernali, al rientro dal lavoro, si ha voglia di dare piena soddisfazione al proprio stomaco.
La mia personale classifica dei legumi (quando sono bolliti e da condire con olio e pepe, se elaborati la classifica cambia) è questa:
- Ceci
- Fagioli dall’occhio
- Fagioli bianchi (ma non tutte le razze)
- Tutti gli altri
Quando avevo dieci o dodici anni e in tavola c’erano i primi due facevo in modo di finire la scodella avendo cura che rimanesse del pane per poter avere una scusa per riempire ancora il piatto. Poi dovevo riprendere il pane e andavo avanti così per molto tempo.
Per la zuppa di ceci procedere così:
- 750gr di Ceci bolliti (ceci ed acqua di cottura insieme)
- Olio evo
- 2 spicchi d’aglio
- 1 rametto di rosmarino
- Aringa affumicata (le quantità dipendono dai gusti, ma cercate di non eccedere)
- Crostini di pane (fritti ma meglio abbrustoliti)
- Sale e pepe
Mettere a scaldare l’olio con l’aglio ed il rosmarino, quando avrà preso tutti gli aromi togliere dal fuoco. Lasciare intiepidire e aggiungere l’aringa spezzettata (e privata della pelle), rimettere sul fuoco e lasciar andare senza lasciar cuocere troppo.
Aggiungere i ceci con la loro acqua, mescolare e a fuoco medio lasciar spiccare un bollore tenue tenue. Lasciar sobbollire per cinque o dieci minuti.
Togliere dal fuoco e frullare con il frullatore ad immersione in modo che prenda un poco di aria e diventi leggermente “gonfia”. Se vi pare troppo densa aggiungere un poca di acqua di cottura dei ceci calda. Aggiustare di sale ma ricordatevi dell’aringa.
Mettere i crostini caldi nei piatti fondi, condire con un filo di olio e ricoprire con il passato. Ancora olio e una spolverata di pepe.
Servire caldissima.