La prima volta che mi sono trovato a dover affrontare una tale emergenza era il 1992, eravamo in quattro in un ostello in cima alla Scozia, Thurso mi pare, con i soldi contati per pagare il pernotto e null’altro. Era sabato sera e banche chiuse fino al lunedì, niente cibo d’emergenza.
Riuscimmo a rimediare alcuni prodotti dagli altri ospiti della struttura, poche cose, con cui organizzammo un riso immangiabile.
A volte in casa è la stessa cosa, apri il frigo e ti ritrovi a fare alla meglio con le cose che trovi. È spesso una sfida che si muove sulla lama del rasoio, da una parte produrrai cose accettabili dall’altra sarà spreco di tempo e prodotti e prolungamento della fame.
Questa volta è andata bene ma era facile. Le cose che avevamo in casa permettevano di seguire una strada sicura.
- 5 cucchiai di olio
- 1 grossa cipolla
- 2 spicchi d’aglio
- 3 foglie di salvia
- 2 cime di timo
- 10 foglie di rosmarino circa
- 20 pomodorini piccoli
- 25 grammi di pistacchi non salati
- sale e pepe
Mettere a soffriggere la cipolla nell’olio assieme all’olio e quando è appassita anche all’aglio schiacciato.
Quando sarà trasparente aggiungere le erbe tritate finissime e lasciar andare a fuoco il più basso possibile.
Poco prima di aggiungere la pasta inserire anche i pomodorini tagliati a metà o in quarti, dipende da quanto sono grandi. A fuoco alto.
Nell’ultimo minuto aggiungere i pistacchi tritati grossolanamente e regolare di sale e pepe. Se li avete tostati un poco è meglio.