(11:52) Questa è la pagina comparsa sulla stampa locale. Il Canto riapre sempre nel solito posto ma con cambiamenti radicali. Che dire? Da una parte sono contento, dall’altra quanto scritto, le risposte date, hanno una nota amara.
(17:06) Le prime tre righe sono dettate dalla gioia senza testa della notizia che mi piomba sul computer grazie ad un amico. Ma sono proprio curioso di vedere questo nuovo corso, l’aggrapparsi alla tradizione, il rivederla senza “eccessi”. E penso che sarà grande cucina, non potrebbe essere altrimenti.
Che poi che eccessi erano? Dice Lopriore “Ci eravamo spinti troppo in là” e aggiunge “Eravamo diventati schiavi della nostra personalità. La nostra lettura del territorio toscano forse abbiamo dimenticato di raccontarla e spiegarla”.
Bene Paolo, prenditi tutto il tempo che ti serve. Spiega per bene la lettura del territorio che volete fare, racconta e poi torna a raccontarci un’altra Toscana che questa qui la conosciamo già. Perché tanto, lo sai, non si sfugge a quello che si è.