Un anno che siam qui


Oggi è l’anniversario del primo post che ho scritto. Erano giorni di influenza e l’alimento principale poteva essere solo cotto in bianco. Le due giornate erano vuote, noiose e lunghe. Ed è iniziata l’avventura.

Provo a tracciare un consuntivo di quello che è passato. Come all’inizio grandi slanci e, come insegna la mia storia, poca reale volontà. Ma ci si prova.

Come ho già detto non nutro grosse speranze di diventare il blog di cucina e altre cose più letto del mondo; ma del resto nemmeno a questo aspiro. Come sappiamo tutti un blog così generico, che non si specializza, è destinato a rimanere nella colonna di destra e piuttosto in basso, ma ripeto, questo blog mi serve per appuntare le cose che interessano a me. E metterle a disposizione di chi vuole.

Da allora è successo questo:

Ho pubblicato 103 post e mi sono divertito molto. 51 sono ricette, 11 sono di visite a ristoranti, 19 parlano di libri e 24 sono altre storie.

Ho utilizzato la scusa di mio figlio, in molti dei sabati passati a casa e anche in alcune domeniche, per non uscire e per cucinare qualcosa di nuovo. Per sottoporre agli amici i miei “capolavori”. E soprattutto vedere mia moglie felice delle nuove cose.

Cucinando molto di più, nonostante io sia lo chef dedicato della mia famiglia, ho imparato a ripulire la cucina e gli strumenti che utilizzo man mano che finisco e non accumulandoli nel lavandino in attesa di arcani solutori.

Ho migliorato l’organizzazione della cucina e la sistemazione degli ingredienti per la preparazione dei vari piatti.

Ho letto molti libri di cucina, ricette e altre cose inerenti il mondo dell’enogastronomia. E molti devono ancora essere inseriti.

Ho visitato ristoranti, mai abbastanza, dove ho cercato prima di tutto di stare bene e poi di produrre materiale per il blog.

Ho scoperto che nessuno ti nega la possibilità di fotografare quello che mangi e chiedere gentilmente se è possibile rende tutto meno faticoso. “Guardano il tavolo? No? Scatto!”

Sono riuscito a rimanere nell’ombra svicolando alle domande di mia moglie e dei miei amici. Principalmente ad una: “Perchè fotografi tutto quello che prepari e mangi a casa e di tutto quello che mangi al ristorante?”

Ma ho scoperto anche che alcuni di loro lo fanno.

Ho scoperto, ve lo dirò più avanti, che la clandestinità mi si addice di più e penso che l’anonimato per un recensore sia fondamentale.

Ho scoperto che sono contrario ai voti per i ristoranti, come lo sarei per la scuola, perchè fermano un momento e non la continuità. Internet offre altre possibilità secondo me migliori che, scusatemi ma insisto, non sono Tripadvisor. Ma vanno pensate e non basta lasciare a tutti la possibilità di commentare.

Ho prodotto su Googlemaps una mappa dei luoghi dove ho mangiato.

Ho creato una libreria su Anobii.

Ho creato un profilo Twitter. Ma ancora non ho capito bene come funziona.

Non creerò ne profili su Facebook ne su Google+

Ho “incontrato” circa 3100 persone.

Hanno visitato il sito da: Italia, Stati Uniti, Svizzera, Inghilterra, Canada, Belgio, Finlandia, Spagna, Francia, Romania, Taiwan, Polonia, Germania, Olanda, Russia, Singapore, Emirati Arabi.

Qualcuno ha citato la ricetta dei Tagliolini con il sugo di arrosto su Wikipedia. Alé! Faccio parte del sapere universale.

I post più visti sono quelli sulla Scala di Scoville, le cipolle in agrodolce, la frutta di stagione, Niko Romito, sugo finto e crema alle nocciole.

Tutti i giorni c’è qualcuno che cerca la ricetta di quelle maledette cipolle in agrodolce.

Non ho risposto alle due persone che commentavano due articoli. Scusatemi ideeintavola e mentelastica. Lo so che non si fa così ma proprio non mi riesce, devo dirvi grazie? Che devo fare?

Ho ricevuto 5 “likes”.

Ho scoperto che Igles Corelli è una persona allegra e piacevole ed ho avuto conferma che è un cuoco di altissimo livello e che nonostante tutto quello che penso di me mi ritrovo ad avere pregiudizi stupidi che aleggiano nel mio cervello.

Nello stesso istante sono stato fulminato dalla certezza che Tripadvisor è l’equivalente 2.0 della corrazzata Kotionkin di fantozziana (una o due zeta?) memoria.

Ho scoperto che, in fondo, il foie gras fresco e spadellato non mi esalta più di tanto e posso farne a meno. Ma quando capita il blocco conservato in barattolo o le terrine mi piace da morire.

Ho scoperto che ad agosto, in Piemonte, Crippa e Scabin sono chiusi per ferie e, a Vienne, anche la Pyramide. Maledetti loro che volevo passare di li facendo un filotto splendido e mi è toccato fare altro.

Ho preso consapevolezza che in certi deschi è meglio andare da soli.

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