Fino ad un’età abbastanza avanzata l’unico pesto che circolava per casa mia era quello alla genovese. Mai fatto in maniera artigianale in casa ma sempre quello in barattolo, sterilizzato e conservato su ripiani a vista per la gioia delle massaie.
Fieno tritato mischiato a pinoli acidini, olio paraffinato e vitamina C in quantità adatta a curarti per tutto l’inverno. Ma a me piaceva con quel saporino acidino persistente, con quel colore verde non verde o tendente al grigio scuro o al giallo intenso. Mi piaceva fare scarpetta, che ce ne fosse tanto, senza troppi fronzoli di patate o fagiolini.
Invece poi, si scopre che si può pestare tutto, basta un frullatore ben freddo (prendetelo come abitudine quello di mettere il frullatore nel congelatore per un paio d’ore prima di fare i pesti, previene l’ossidazione), olio e un poco di fantasia.
Recentemente ho provato questo pesto di semi di girasole. Cosa serve:
- Una tazza di semi di girasole
- Uno spicchio d’aglio
- Prezzemolo
- Basilico (metà della quantità del prezzemolo)
- Sale
- Pepe
- Olio d’oliva
Tostate i semi in padella e fateli raffreddare. Metteteli nel frullatore assieme a tutti gli altri ingredienti, le quantità secondo i gusti ma non esagerate, e un poco di olio. Avviate il frullatore e aggiungete l’olio a filo fino a quando non avrà raggiunto la consistenza giusta.
La consistenza giusta non è eccessivamente liquida ne dura come il burro di arachidi. Ma deve essere capace, con l’aiuto di un filo di acqua di cottura della pasta, di coprire a modino tutta la pasta.
È ottimo con aggiunta di pomodorini freschi fatti a cubetti. Se non sono proprio maturi, almeno per me, va meglio.
Attenzione a non esagerare con le quantità che il sapore è ben intenso.